DUECENTO ANNI DI SOLITUDINE: INDAGINE SULL’IDENTITÀ COSTRUTTIVA DI CEPITÁ

Autores/as

  • Michele Paradiso Università degli Studi di Firenze
  • Ricardo Alfredo Cruz Hernández Universidad Industrial de Santander
  • Fabio Paparazzo Università degli studi di Firenze
  • Giovanni Pianigiani Università degli studi di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.15332/rev.m.v17i0.2517

Palabras clave:

Canyon del Chicamocha, Cepitá, cultura costruttiva, Tapia Pisada, tutela del patrimonio, vulnerabilità sismica

Resumen

L’articolo nasce dalle esperienze apprese nel seminario tematico “Materiali e tecniche costruttive storiche per il dialogo interculturale coi paesi del sud del mondo” e maturate in secondo luogo durante un periodo di mobilità nel dipartimento di Santander (Colombia). Prendendo come riferimento Cepitá, un piccolo centro abitato originariamente composto da sole case costruite in tapia pisada (terra battuta) nel cuore del secondo canyon più grande al mondo, l’intento del lavoro è stato quello di identificare e classificare le tecniche e le tecnologie costruttive di quest’area e di sottoporre alcuni manufatti in terra a un’indagine sulla vulnerabilità sismica. L’avvento dei moderni materiali da costruzione ha avuto gravi ripercussioni sul patrimonio architettonico in terra, rendendolo obsoleto nella coscienza collettiva e favorendo l’abbandono delle tecniche ad esso legate. Testimoniare le pratiche costruttive di quest’area, estremamente isolata e rimasta priva di connessioni carrabili fino ai giorni nostri, e quindi rimasta intatta nel tempo, significa descrivere la sapienza dei maestri costruttori che hanno saputo affinare la tecnica nel corso dei secoli in base ai soli materiali disponibili in loco, la quale può quindi rappresentare un supporto tecnico per contrastare il suddetto fenomeno. Inoltre, ottenendo un indice di vulnerabilità sismica di alcuni manufatti con una metodologia speditiva basata sulla valutazione di 14 parametri, si cerca di fornire un’analisi utile per la tutela e per la prevenzione in una zona altamente a rischio.

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Biografía del autor/a

Michele Paradiso, Università degli Studi di Firenze

Professore Associato di Statica e Stabilità delle Costruzioni Murarie e Monumentali, Dipartimento di Architettura, DiDA - Università degli Studi di Firenze, Italia. Membro esperto di Icomos-Cuba, Icofort-Icomos, Iscarsah-Icomos. Esperto in meccanismi di collasso di archi, volte e cupole in muratura e di tecniche olistiche di consolidamento strutturale sul patrimonio storico costruito.

Ricardo Alfredo Cruz Hernández, Universidad Industrial de Santander

Ingegnere civile e dottore di ricerca in Scienze Tecniche presso la Technische Universitat Wien (Austria). Professore presso la Universidad Industrial de Santander.

Fabio Paparazzo, Università degli studi di Firenze

Laureato in Architettura presso l’Università degli studi di Firenze (Italia).   Svolge un periodo di mobilità presso l’ Universidad Santo Tomás di Bucaramanga (Santander, Colombia). Studio e la conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive storiche, in terra cruda, del canyon del Chicamocha.

Giovanni Pianigiani, Università degli studi di Firenze

Laureato in Architettura presso l’Università degli studi di Firenze (Italia).   Laureato con una tesi maturata nel Dipartimento di Santander, in Colombia, sulla cultura costruttiva del luogo e sulla vulnerabilità dei manufatti realizzati in terra battuta nell’area del canyon del Chicamocha.

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Publicado

2020-12-25

Cómo citar

Paradiso, M., Cruz Hernández, R. A., Paparazzo, F., & Pianigiani, G. (2020). DUECENTO ANNI DI SOLITUDINE: INDAGINE SULL’IDENTITÀ COSTRUTTIVA DI CEPITÁ. Revista M, 17, 50–71. https://doi.org/10.15332/rev.m.v17i0.2517