LA LOLLA DI RISO COME ADDITIVO NATURALE PER L’ADOBE: DALLE PROVE IN LABORATORIO AL PROGETTO DI UN CENTRO CIVICO PER CEPITÁ (COLOMBIA)

  • Michele Paradiso Università degli Studi di Firenze
  • Ricardo Alfredo Cruz Hernández Universidad Industrial de Santander
  • Fabrizio F.V. Arrigoni Università degli Studi di Firenze
  • Costanza Bigi Università degli Studi di Firenze
  • Stefano Cartesio Università degli Studi di Firenze
Palabras clave: Adobe, architettura, Cepitá, laboratorio, lolla, terra cruda

Resumen

Lontano dalla frenesia delle metropoli sudamericane, incastonato sul fondo del secondo cañón più grande del mondo, sorge il pueblito di Cepitá, un gioiello fermo nel tempo, patrimonio tangibile dell’architettura colombiana. È dalla sua terra che nasce questo progetto. La prima parte di questo studio ha luogo in un laboratorio; il materiale, analizzato nelle sue proprietà fisiche mediante prove di caratterizzazione, ha preso forma diventando vero e proprio elemento costruttivo: l’adobe. Le sue potenzialità meccaniche sono state quindi messe alla prova. Riallacciandosi alla tradizione del luogo, ma anche apportando delle innovazioni, ne è stato migliorato il comportamento meccanico grazie all’utilizzo di un additivo naturale, ottenuto dagli scarti della lavorazione del riso, la lolla. È a questo punto che il materiale diviene architettura: il progetto di un centro civico riempie uno degli isolati di Cepitá, con lo scopo di diventare polo attrattivo sia per la popolazione locale sia per i visitatori. Si tratta di un complesso costituito da quattro corpi di fabbrica, collegati tra loro attraverso ampi camminamenti che delineano tre corti. L’edificio si integra pienamente nel contesto in cui sorge, sia per forma sia per dimensioni, creando continuità con l’intorno. Il fulcro visivo dell’intero progetto, però, è rappresentato da tre cupole tronche, che, in parte rompendo i ritmi e gli andamenti ortogonali del piccolo centro abitato, in parte guardando alle capanne a pianta circolare delle popolazioni precolombiane, portano all’estremo la tecnologia costruttiva della terra cruda.

Biografía del autor

Michele Paradiso, Università degli Studi di Firenze
Professore Associato di Statica e Stabilità delle Costruzioni Murarie e Monumentali, Dipartimento di Architettura, DiDA - Università degli Studi di Firenze, Italia. Membro esperto di Icomos-Cuba, Icofort-Icomos, Iscarsah-Icomos. Esperto in meccanismi di collasso di archi, volte e cupole in muratura e di tecniche olistiche di consolidamento strutturale sul patrimonio storico costruito.
Ricardo Alfredo Cruz Hernández, Universidad Industrial de Santander
Ingegnere civile e dottore di ricerca in Scienze Tecniche presso la Technische Universitat Wien (Austria). Professore presso la Universidad Industrial de Santander.
Fabrizio F.V. Arrigoni, Università degli Studi di Firenze
Laureato in architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Dottore di ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana. Professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’Università degli Studi di Firenze. Referente del Collegio dei Docenti nel Dottorato di Ricerca in Architettura progetto, conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale. Redattore della rivista del DIDA, “Firenze Architettura”.
Costanza Bigi, Università degli Studi di Firenze

Laureata in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Tesi sullo studio sperimentale della terra cruda additivata con la lolla (fibra naturale) come materiale da costruzione e su un progetto di un centro civico nel paese di Cepitá, in Santander (Colombia), valutata come meritevole di lode e di dignità di pubblicazione.

Stefano Cartesio, Università degli Studi di Firenze

Laureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze (Italia) con lode e dignità di stampa con una tesi sperimentale e progettuale riguardante le capacità meccaniche della terra cruda (adobe) additivata con fibre vegetali (lolla di riso) ed il progetto di un centro civico nel paese di Cepitá, in Santander (Colombia), in Colombia. 

 

Referencias

American Society for Testing and Materials - ASTM International (2020). Standards. Disponibile in https://la.astm.org/standards/

Bardou, P.& Arzoumanian, V. (1981). Arquitecturas de adobe. Barcelona: Editorial Gustavo Gili.

Belluzzi, O. (1992). Scienza delle costruzioni. Bologna: Zanichelli Bologna.

Biggi, C. & Cartesio S. (2019). La lolla di riso come additivo naturale per l’adobe:
dalle prove in laboratorio al progetto di un centro civico nel paese di Cepitá (Colombia). Tesi di Laurea. Dipartimento di Architettura (DiDA). Firenze: Università degli Studi di Firenze

Bollini, G. (a cura di). (2002). La ricerca universitaria sull’architettura di terra. Gorizia: EdicomEdizioni.

Bollini, G. (a cura di). (2008). Terra cruda tra tradizione e innovazione. Gorizia: EdicomEdizioni.

Galdieri, E. (1982). Le meraviglie dell’architettura in terra cruda. Editori Laterza.

Germanà, M. L. & Panvini, R. (a cura di). (2008). La terra cruda nelle costruzioni: dalle testimonianze archeologiche all’architettura sostenibile. Palermo: Nuova Ipsa Editore.

Higuera Reyes, J. (2007). Arquitectura de tierra: sostenibilidad y cultura. Cali: Fundación Hábitat en Tierra.

Mario Cucinella Architects – MCA (2020). TECLA, An Innovative 3D printed prototype or a habitat. Disponibile in https://www.mcarchitects.it/tecla-2

Minke, G. (2005). Manual de construcción en tierra. Montevideo: Editorial Fin De Siglo.

Raviolo, P.L. (1993). Il laboratorio geotecnico. Milano: Editrice Controls.

Sánchez, C.E. & Ospina, C. A. (traduzione a cura di). (1990). Construir con tierra – Tomo I. Bogotá: Fondo Rotatorio Editorial.

World’s Advanced Saving Project -WAPS. (2018). The first 3D printed House with earth – Gaia. Disponibile in https://www.3dwasp.com/en/3d-printed-house-gaia/
Publicado
2020-12-25
Cómo citar
Paradiso, M., Cruz Hernández, R., Arrigoni, F., Bigi, C., & Cartesio, S. (2020). LA LOLLA DI RISO COME ADDITIVO NATURALE PER L’ADOBE: DALLE PROVE IN LABORATORIO AL PROGETTO DI UN CENTRO CIVICO PER CEPITÁ (COLOMBIA). Revista M, 17, 26-49. https://doi.org/https://doi.org/10.15332/rev.m.v17i0.2516